Biografia

Giuseppe De Feo nacque a Seregno in provincia di Milano il 20 ottobre 1914.

Figlio di commercianti, la madre gestiva un'attività di stracci, apprese i primi rudimenti dell'arte del disegno fin da giovane.

Frequentò a Monza la scuola d’arte della Villa Reale dove grazie agli insegnamenti di Marino Marini (scultura) Pio Semeghini e Raffaele De Grada (pittura) e Vermi (oreficeria) si diplomò maestro d'arte nel 1937.

Partecipò alla VI Triennale di Milano per l'oreficeria nel 1936 con una pisside ed un calice.

Nel 1937 iniziò il servizio militare e si arruolò come ufficiale di fanteria.

Al termine della Guerra abbandonò l'arte per le costruzioni.

Nel 1960 su incoraggiamento di Marino Marini riprese la scultura iscrivendosi ad un corso di nudo presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Il suggerimento di Marini ritornò spesso al suo orecchio “non distruggere mai quello che fai oggi, ma conservalo per dimostrare domani a te stesso di essere riuscito ad andare oltre”.

Sempre nello stesso anno anche Carlo Carrà, al quale De Feo dedicò un ritratto ad inchiostro, lo incitò  a continuare nell’attività artistica.

Nel 1962 fù notato dal critico Leonardo Borgese  alla Permanente di Milano nelle sale della XXII Biennale Nazionale d’Arte.

Nello stesso anno a Sanremo presso l’Hotel Nazionale tenne la prima mostra personale alla quale purtroppo l’artista non fu’ presente a causa di un gravissimo incidente automobilistico.

Nel 1967 Mario Lepore organizzo una personale alla Galleria Pater di Milano.

Fù invitato alla VIII Biennale di Mentone nel 1970 con una grande statua in bronzo “l’Eroe di Brema”.

In occasione del Premio Viareggio per la letteratura del 1970 Leonida Repaci lo incaricò di realizzare un trofeo da assegnare ai vincitori.

De Feo lavorò tra Seregno e Sanremo dove resideva con la moglie Giorgetta.

Negli ultimi anni di vita indisse presso le scuole di Seregno e paesi limitrofi due concorsi “il cavallo nell’arte” e “il pesce nell’arte” trasmettendo ai bambini e  giovani la sua passione.

Si spense a Seregno il 6 Giugno 2000.

Prediligeva la scultura, le sue opere sono statue monumentali in bronzo ed in legno, i soggetti preferiti cavalli, tori, galli e donne opulenti.

La sua vena artistica fu polivalente: pittura, grafica, oreficeria, sbalzo e cesello, bassorilievo.